Cos’è un affitto breve?

Innanzitutto che cos’è un affitto breve e quali sono i suoi vantaggi? “L’affitto breve è un contratto di locazione di durata non superiore a trenta giorni, di immobili ad uso abitativo, che viene stipulato da persone fisiche e/o giuridiche”.  Un esempio può essere una casa vacanza, ma c’è anche l’alloggio turistico e l’affittacamere, tutte modalità di affitto a breve termine, che hanno condizioni e peculiarità differenti tra loto.

Cerchiamo adesso di capire quali sono i vantaggi degli affitti brevi, le differenze con gli affitti tradizionali e come scegliere quello più adatto.

Vantaggi e svantaggi degli affitti brevi

L’affitto a breve termine offre diversi vantaggi al proprietario, tra cui la possibilità di avere una rendita maggiore rispetto agli affitti tradizionali in quanto, anche intuitivamente, a parità di tasso di occupazione, meno dura il soggiorno, più l’ospite paga e, per estensione, più l’attività genera reddito.  

Un altro vantaggio degli affitti brevi, se gestiti secondo il modello del property management, è che il proprietario ha un controllo estremamente maggiore sull’immobile, perché, non affittando a lungo termine, potrà rientrare dell’immobile in tempi più veloci e, soprattutto, potrà controllare lo stato della proprietà ogni volta che lo desidera, con l’ulteriore possibilità di soggiorno all’interno della stessa. 

L’affitto a breve termine inoltre mette l’immobile nelle condizioni di essere considerato come una vera e propria attività, che avrà uno storico di redditività e, in quanto tale, in caso di rivendita della proprietà, bisognerà calcolare anche il plus-valore generato, che farà lievitare il valore intrinseco della proprietà. 

Tra gli svantaggi dell’affitto breve troviamo la burocrazia, necessaria per avviare l’attività e anche durante la stessa e, soprattutto, la gestione dell’attività ricettiva, con tutto ciò che ne consegue. Queste due problematiche però possono essere mitigate delegando ad un’agenzia specializzata l’avviamento e la gestione della proprietà, generando per il proprietario una vera e propria rendita passiva, senza l’onere di doverla gestire. 

 

Vediamo ora gli affitti a lungo termine

Per affitto a lungo termine si intende una locazione dove il proprietario, o locatore, offre la possibilità all’inquilino, o locatario, di soggiornare all’interno di un immobile per oltre trenta giorni; questo tramite un contratto transitorio, che può avere una durata variabile, o con i classici contratti 3+2 o 4+4. 

Gli affitti classici offrono maggiore stabilità finanziaria, spesso apparente, grazie ai contratti a lungo termine, e richiedono meno lavoro per il proprietario, per via del fatto che non avrà l’onere di riempirli costantemente e di gestire di volta in volta dei nuovi ingressi. 

Tra gli svantaggi, oltre ad una rendita inferiore rispetto al modello degli affitti brevi, il proprietario è soggetto al rischio di morosità che, soprattutto in Italia può protrarsi per mesi, se non per anni; ulteriori svantaggi sono relativi all’assenza di controllo sull’immobile per quanto riguarda pulizia e manutenzione dello stesso, che spesso viene rivisto dal proprietario dopo anni e l’impossibilità di soggiornarci in caso di bisogno. 

Come scegliere se affittare a lungo o breve termine?

La scelta tra affitto breve e affitto classico dipende dalle priorità e dalle esigenze del proprietario, dalla posizione della proprietà, dal mercato locale degli affitti e dal tipo di ospiti desiderati.

Gli affitti brevi offrono maggiori guadagni e flessibilità, dal momento che il proprietario è libero di recuperare la proprietà in qualsiasi momento, mentre gli affitti classici forniscono stabilità finanziaria e richiedono meno lavoro, che però può essere delegato ad un’agenzia specializzata. 

 

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